di MAURIZIO ROVERI
DIECI – Al Baseball, quando ci propone una partita intensa, appassionante, dal fiato sospeso in gola e di notevole consistenza tecnica come l’incredibile “gara2” fra Fortitudo Bologna e Nettuno nel lungo, estenuante, storico pomeriggio di sabato. Tutte le emozioni più forti, più vere, dentro sedici inning di zero a zero. Tutta la magìa del baseball, anche senza i fuoricampo. Grandi lanciatori, difese impeccabili, doppi giochi, spettacolari prese in tuffo, l’enorme orgoglio di due squadre dal grande carattere. Uomini duri che si sono affrontati in una maratona di diciassette inning, senza mai abbassare la guardia, più forti della fatica e della sofferenza. Mantenendo lucidità e concentrazione per quasi cinque ore di gioco. Tutti hanno gettato il cuore in una battaglia aspra, leale, molto tecnica e particolarmente interessante dal punto di vista tattico. Ad un certo punto, nel gioco dei cambi difensivi, dei pinch-hitter, delle basi intenzionali, dei bunt di sacrificio, il Falchi pareva essersi trasformato in una enorme scacchiera dove i manager sono diventati protagonisti con mosse e contromosse. Mistero e fascino del baseball.