Come dovranno cambiare le Società della IBL: se ne discuterà il 12 ottobre. E per il 16 novembre è stata fissata l’Assemblea che eleggerà il “Parlamento” della FIBS per il quadriennio 2009-2012

4 10 2008

(dal sito Fibs) La riunione del consiglio federale di sabato 4 ottobre a Bologna è stata aperta dalla relazione del presidente Riccardo Fraccari sullo stato dei cruciali progetti che vedranno il loro compimento nei prossimi, decisivi mesi.
Gli incontri avuti a metà settembre con i vertici della Major League Baseball e dell’Associazione Giocatori MLB hanno reso molto e concretamente vicino il momento della decisione finale per l’ingresso della Grande Lega nel progetto di sviluppo della massima serie italiana di baseball, al fianco della federazione e dei club.

Sono attese alcune considerazioni da New York, ma lo stato della discussione è tale per cui è giunto il momento in cui le società sportive italiane devono iniziare a prendere coscienza ed entrare nel merito della programmazione di un evento storico, che profondamente inciderà sul futuro e sullo sviluppo del movimento. Questo radicalmente cambiando l’approccio all’attività, che sarà di collaborazione e business, oltre che di competizione. In questa chiave, oltre che per discutere della stagione 2009, è fissato l’incontro con i club IBL del 12 ottobre.

A New York è stato dato il via ufficiale operativo al World Baseball Classic 2009, che vedrà ancora l’Italia protagonista, strategicamente collocata dall’organizzazione nel difficilissmo girone dell’italianissima Toronto insieme a Canada, Stati Uniti e Venezuela. Esserci e saperci stare è di importanza fondamentale per il movimento, che può così contare su risorse supplementari – già raddoppiate rispetto alla prima edizione – da investire sulla base e sulla promozione, così come è avvenuto per il Classic 2006.
Anche in questi giorni stanno arrivando ai Comitati regionali diversi materiali promozionali per il baseball e per il softball, altro contributo all’attività di base che arriva grazie alla locomotiva del vertice.
Inoltre, il World Baseball Classic consentirà ad un ampio gruppo di azzurri di partecipare ad uno spring training di altissimo livello in prospettiva Coppa del Mondo 2009.

In riferimento al Mondiale è stata definita in settimana l’attivazione di una linea di finanziamento a condizioni particolarmente favorevoli con il Credito sportivo nell’ambito di una partnership triennale che mette a disposizione per lo sviluppo dell’impiantistica del movimento un primo fondo, rinnovabile, di 15 milioni di Euro. A giorni saranno indicati il referente FIBS e il referente del Credito Sportivo cui tutte le società potranno rivolgersi per ogni informazione.

Il vice presidente Massimo Fochi ha sottolineato l’estremo interesse dichiarato dalla Major League nel proseguire il piano per la costruzione di un impianto a Roma che possa ospitare partite di Grande Lega e in questo senso la federazione ha avviato i contatti con i referenti della nuova amministrazione comunale della capitale, ovviamente interessati all’eccezionale opportunità offerta dal progetto.

E’ stata quindi fissata per il giorno 16 novembre 2008 presso il Centro Congressi Europeo di Bellaria la XXXIII Assemblea nazionale ordinaria che eleggerà il parlamentino della Fibs per il quadriennio 2009-2012.


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3 responses

5 10 2008
r.sieni

Giulio Glorioso Hall of Famer ha scritto la seguente lettera al Presidente Fraccari:

Gentile Presidente,

Prendo spunto dall’articolo di Dario Pelizzari “L’ Italia prepara la squadra per il World Baseball Classic 2009. Nell’elenco anche Giambi e Mussina ?” pubblicato il 27 agosto su baseballitalia.it e dai commenti dei lettori, cortesemente segnalati dall’ineffabile Marco Borri.

A quanto pare la partecipazione al WBC 2009 di una squadra con i colori dell’Italia composta da simpatici avventizi d’oltremare di nome italiano sotto contratto di club professionistici – quindi non tesserati FIBS – selezionati e messi a disposizione per l’occasione grazie ai buoni uffici di MLB e di azzurro vestiti, non sarebbe particolarmente apprezzata. A ragione, vista l’umiliazione subita al WBC 2006 dal baseball azzurro ridotto a mera comparsa : in estrema sintesi, su 95 presenze in battuta, 94 degli avventizi, 1 dell’azzurro Claudio Liverziani (cfr. in allegato la tabella basata sui dati pubblicati in “Un diamante azzurro – Volume 2 – Dati e statistiche”, edito a cura della FIBS). Per non parlare dei risultati.

Una replica della penosa messinscena del 2006 sarebbe l’ammissione che nonostante il rapporto privilegiato di collaborazione tecnica con il baseball cubano blindato dal protocollo del 1988 e il generoso ausilio della FIBS Baseball Academy di Tirrenia finanziata da MLB, a tre anni di distanza dalla prima edizione del WBC la FIBS non è capace di selezionare in Italia 24 atleti 24 all’altezza di competizioni internazionali. E’ ben vero che dopo i risultati degli ultimi anni, culminati nel fiasco della mancata qualificazione per Pechino, la cosa è ormai di pubblico dominio. Quello che è stato è stato. Ora però si tratta della pimpante FIBS imprenditrice la quale all’insegna del baseball-spettacolo si attrezza per il 2010, quando insieme al Gotha di MLB travaserà l’élite del baseball italiano nella nuova vera IBL, lega professionistica che vuole imporsi come modello, locomotiva e leader del futuro baseball professionistico europeo. Ma quale autorità, quale credibilità può avere una federazione nazionale che spende e spande per farsi rappresentare da giocatori d’oltremare ? A che servirebbe, a chi conviene contrabbandare come azzurre squadre che di tutta evidenza non sono farina del sacco FIBS ?

Giova forse al successo della campagna IBAF per la riammissione del baseball alle Olimpiadi 2016 alla quale la FIBS partecipa anche come promotrice e capofila della World Cup IBAF 2009, evento fortemente voluto in Europa per dimostrare che anche il baseball continentale possiede i requisiti di professionalità e di eccellenza richiesti dal CIO ? Ma non potrebbe essere proprio l’eccessiva disinvoltura della FIBS nello sfornare tanti maturi talenti “azzurri ” d’oltremare a vanificare l’operazione, confermando il CIO della saggezza della delibera di Singapore e provocando il rinvio alle calende greche della riammissione del baseball alle Olimpiadi ?

E il CONI ? Starebbe ancora al gioco ? Potrebbe ritenere compatibile con le finalità sancite dal suo statuto – in particolare, con lo sviluppo e il potenziamento dello sport nazionale – la partecipazione al WBC 2009 e poi, sempre in nome della “bella figura”, alla World Cup IBAF 2009 e via di seguito, di una squadra con i colori dell’Italia che in realtà pochissimo o nulla avrebbe a che vedere con il baseball e lo sport italiano, mentre i giocatori italiani tesserati FIBS fanno panchina o restano in tribuna ?

L’auspicio, insomma, è di vedere finalmente in campo nel WBC 2009 una nazionale azzurra che sia genuina espressione del baseball italiano, affidata ufficialmente alla guida di un coach professionista italo-americano – per esempio Joe Torre.

Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.

Giulio Glorioso
S.S. Lazio Baseball Softball Cricket

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A seguito è stata lanciata una petizione per un’Italia al WBC quale espressione genuina del baseball italiano.
La petizione è al link
http://firmiamo.it/sign/list/alwbcconatletiitaliani

Al momento hanno firmato semplici appassionati e dirigenti e tecnici e istruttori federali quali Tonzar, Cossar, Bagialemani, Coppola, Schiavetti, Bagialemani, Colantuono, Castrì, Manuli, Bova, Signorini e di chi non ho notato di segnalare mi scuso.

Un’iniziativa semplice per salvare il baseball in Italia.

7 10 2008
MiDa

La sostanza è pienamente condivisibile.
Tuttavia non si può negare che allenarsi, giocare e vivere a stretto contatto con atleti che militano nella MLB rappresenti un momento di crescita anche per i genuini atleti italiani. Questo del resto è il senso della ammissibilità di giocatori stranieri nel campionato. E anche della proposta-sogno Joe Torre, mi pare. Lo stesso Liverziani (unica statistica AB italiana) non mancò di rilevarlo in una video-intervista sul sito della FIBS.
A mio avviso, una nazionale “espressione genuina del baseball italiano”, ma al contempo minimamente competitiva, potrebbe essere allestita rispettando la semplice regola dei 5 ASI che vige anche nel campionato.

8 10 2008
r.sieni

Come no? Una settimana con i giocatori pro e per contatto hai più poteri di Harry Potter.

Mica scherzo. Ho vissuto per anni, sul campo, lo spaccio di illusioni di Imparatori che parlavano di trucchi da farsi rivelare dal cubano di turno, andandolo a trovare a domicilio – qui in Italia, là a Cuba, che era anche più desiderato (chissà perché) – e in un momento, con poche parole, forse con l’imposizione delle mani, ti trasformava in quello che la mancanza di allenatori da noi, la voglia di allenarsi – quando va bene, una settimana sì, una no è quanto i nostri dopolavoristi chiedono – ti trasformava in Mickey Mantle. Dico io, i nostri Imparatori non conoscevano nemmeno Mickey Mantle.

Via con quest’idea dell’in un momento che si diventa Mickey Mantle.

Fessi i nuotatori che si fanno, tradizione che dura da trent’anni e passa, ore d’allenamento magari prima di andare a lavorare o andare a scuola.

Nemmeno a scherzare si poteva poi non prendere che – nel concetto – è meglio un tecnico che compagni di ventura che magari nemmeno ti rivolgono la parola.

Nemmeno a scherzare si poteva poi non prendere che un tecnico servirebbe per un lavoro a largo respiro (il giocatore è sempre solo uno scritturato) come ha fatto la Cina con LeFebvre. Come ci avevano infatti promesso su quella falsariga, i nostri, di Galante e DiSarcina. In questi due anni nessun li ha visti.

Eppure si continua credere al miracolo dei pani e dei pesci con due partite al WBC. Nell’illusione che verranno Giambi, Baldelli, DiMaggio, Crosetti, Colavito. Nemmeno dopo esperienza fatta.

Leggi alla svelta MiDa. Che fra un po’ sparisce la mia risposta.

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