Italian Baseball Series, gara1: San Marino in totale controllo, più sereno e reattivo, vince 7-1 (big inning da 5 p. al 9° su Florian). Lanciatore vincente Estrada, perdente Cruz. Fuoricampo di Rovinelli. Quattro errori della difesa nettunese

30 08 2008

di MAURIZIO ROVERI

Il primo grande lampo è del San Marino, che dentro il “colosseo” dello Steno Borghese (più di cinquemila fans sulle gradinate a urlare Nettuno) fulmina la squadra di Bagialemani in versione grigia e confusa. 7-1. Troppo contratta, la Danesi, nell’impatto con l’Italian Baseball Series. Come paralizzata. Di contro, un San Marino sereno reattivo lucido. Che batte più del doppio (11 valide a 5) e domina sul monte di lancio. Manager Bindi propone anche in gara1 delle finali-scudetto la rotazione “a 3 lanciatori”, e la strategia risulta ancora una volta vincente. In particolare firma una prestazione enorma Horacio Estrada, il “partente”: grandissimo controllo, forte personalità sulla partita. Il Nettuno lo soffre, lo subisce, non gli prende le misure, non trova il ritmo per metterlo in difficoltà.

E’ lui, Estrada, a dettare legge e a soffocare gli slanci dei battitori nettunesi frustrati. Concede appena due battute valide in cinque inning, e soltanto a Renatino Imperiali (un doppio al 3°, un singolo al 5°).
La difesa sammarinese è impeccabile. A differenza di quella del Nettuno, che si presenta proprio con un errore di tiro dell’interbase Luis Ugueto sulla battuta di James Buccheri leadoff del San Marino.
E’cominciata così, la partita dei nettunesi: con un errore. Segnale inquietante, a indicare una tensione eccessiva. Era il cattivo presagio d’una serata di sofferenza. Alla fine saranno 4 gli errori del gruppo diretto da Ruggero Bagialemani. Quattro errori (due di Ugueto, uno di Tavarez, uno di Giuseppe Mazzanti) e appena 5 battute valide. Così non si può vincere. Mai. Soprattutto se affronti un San Marino che tiene il campo con più sicurezza, con saldezza di nervi, con una “leggerezza” psicologica che il Nettuno ieri sera non ha avuto.

Forse il Nettuno s’è anche innervosito quando nel suo primo attacco stava per gridare al fuoricampo (assieme ai cinquemila dello Steno Borghese) ma… il grido è rimasto soffocato in gola: James Buccheri, l’intramontabile, ha confezionato una magìa di tempismo, riflessi, corsa, tecnica. Volando ad artigliare quella pallina che Juan Camilo aveva spedito laggiù, in fondo, e che pareva destinata a sparire, a perdersi nel buio della notte. Invece no: è spuntato, chissà come e chissà da dove, il guanto dell’esterno centro del San Marino. Prodezza chiama prodezza.

La banda di manager Doriano Bindi ha confermato l’ottimo stato di forma nel box di battuta: firmando 11 valide (6 nei primi quattro turni d’attacco). E’ di un sammarinese, Dean Rovinelli, l’unico fuoricampo della serata. Un “solo homer” realizzato in apertura di sesto inning, in virtù del quale San Marino ha raddoppiato dopo il punto messo a segno alla seconda ripresa da Simone Albanese spinto a casa da un singolo di Buccheri al centro.

San Marino in realtà ha “regalato” qualcosina, non sempre correndo bene sulle basi. Qualche esempio. Sul punto di Albanese, tenta di raggiungere casabase anche Adolfo Matamoros che però si fa “segare” (assistenza di Duran dall’esterno centro per Parisi).
San Marino poi spreca una ghiotta occasione nel suo terzo attacco: singolo di La Fera, errore di Peppe Mazzanti, poi lancio pazzo di un Nelson Cruz un tantinello irrequieto che spinge La Fera in terza base. Con 1 out. Lì Nettuno stringe i denti e si salva, con due linee di De Biase e Rovinelli che finiscono nel guantone di Ugueto. Nell’inning successivo è Sheldon che arriva in terza (sul secondo errore di Ugueto), ebbene né Albanese né Matamoros riescono a spingerlo a punto.
Prima del “solo homer” di Rovinelli, San Marino aveva raccolto un solo punticino pur battendo 6 valide con l’aggiunta di 3 errori della difesa nettunese. Sei i corridori rimasti in base della squadra del Titano in quattro inning. Sette in cinque.

Comunque è sempre parsa evidente la maggiore vitalità del San Marino. Che muove bene le mazze, batte con una certa regolarità.
La Fera e compagni hanno costretto Cruz ad una partita abbastanza affannosa. Gli ha fatto sanguinare il cuore Rovinelli con quello swing tempestoso su un lancio che non si è abbassato come Cruz avrebbe sperato. E Rovinelli non si è fatto pregare…

San Marino è rimasto in totale controllo anche quando il Nettuno ha fabbricato il punto dell’1-2 dando l’impressione di poter riaprire la gara. E’ stato Igor Schiavetti a dare il benvenuto a Juan Figueroa, rilievo di Estrada: battuta valida a sinistra per il punto di Camilo (non guadagnato su Figueroa perché era stato Estrada a metterlo in base con un passaggio gratis).

Punteggio “stretto”, dunque, per otto rinning. Poi, i fuochi d’artificio del lineup del San Marino su un Florian andato improvvisamente, e totalmente, fuori controllo.

Ma prima di descrivere l’ultimo scoppiettante assalto dei Titani, va sottolineata una felicissima mossa tattica di Doriano Bindi. Un dettaglio, ma queste sono partite che si vincono con i dettagli. Non lasciando nulla al caso.
Juan Figueroa aveva appena realizzato con grande sicurezza il terzo strikeout della sua breve apparizione (1.2 rl) che… già veniva a trovarsi fuori scena: il timoniere del San Marino è andato sul monte, gli ha detto bravo e lo ha sostituito. Perché nel box di battuta era il turno di Juan Camilo. Mazza pericolosissima. Ma soprattutto un mancino. E allora? Mancino contro mancino. Bindi ha chiamato fuori dal bullpen il suo closer Brian Looney. Braccio sinistro gonfio d’esperienza e sempre affidabile. Il mancino Looney s’è lavorato Camilo con grande “mestiere”, l’ha giocato “sporco” ottenendo quel che voleva: lo ha fatto battere male, un innocuo pop in diamante facile preda del seconda base.

L’ultimo inning è stato un inferno per Fraylin Florian (rilievo di Cruz). Aveva cominciato infilando il suo terzo K consecutivo (gli altri due strikeout li aveva ottenuti nell’inning precedente, dove s’era presentato decisamente bene). Improvvisamente, si è spenta la luce. Florian in tilt. Base su ball a Francesco Imperiali, base su ball a Suardi, scelta difesa su Matamoros per l’out in seconda di Suardi, base su ball a Buccheri, singolo di Seth La Fera per i punti di Francesco Imperiali e Matamoros. E ancora: singolo di Vasquez, vanno a casabase Buccheri e La Fera. Doppio di Max De Biase per la quinta segnatura dell’inning. E per il 7 a 1 finale. Che brucia sulla pelle del Nettuno.

C’è da immaginare una Danesi furente questa sera in gara2, a caccia energicamente del riscatto. Lanciatori “non asi” sul monte, a partire dalle ore 21: Giovanni Carrara (40 anni) il partente per Nettuno, Tiago Da Silva (23) per San Marino.
Una curiosità: Carrara ha giocato 10 anni in Major League, Da Silva è un rookie della A1 (la stagione scorsa giocava interbase nel Marina di Ravenna in A2). Quando Giovanni Carrara ha debuttato in MLB nel 1995 con Toronto Blue Jays, Tiago era un bimbetto di 10 anni a San Paolo del Brasile.


GARA 1 ITALIAN BASEBALL SERIES

Nettuno – San Marino 1-7

Successione punteggio
S.Marino: 0 1 0 0 0 1 0 0 5 = 7
Nettuno : 0 0 0 0 0 1 0 0 0 = 1

Battute valide: Nettuno 5, San Marino 11.
Fuoricampo: Rovinelli (RSM) da 1 punto
Doppi: De Biase (RSM), R.Imperiali (Net)
Errori difensivi: Nettuno 4, San Marino 0.

Lanciatori
Cruz (Net), perdente, 7 rl, 4 so, 1 bb, 8 bvc, 1 lp, 2 pgl
Florian (Net) 2 rl, 3 so, 3 bb, 3 bvc, 5 pgl

Estrada (RSM), vincente, 5.2 rl, 2 so, 2 bb, 3 bvc, 1 pgl
Figueroa (RSM) 1.2 rl, 3 so, 0 bb, 2 bvc, 0 pgl
Looney (RSM), salvezza, 1.2 rl, 3 so, 1 bb, 0 bvc, 0 pgl.

Migliori medie-battuta: Buccheri 2 su 4, La Fera 2 su 4, Sheldon 2 su 4, Renato Imperiali 2 su 4.
I peggiori: Ugueto 0 su 4, Tavarez 0 su 4.

Arbitri: Cappuccini, Fabrin, Giachi, Giabbani.
Spettatori: 5200


Azioni

Information

Lascia un commento